Lo sviluppo balneare e urbanistico
Il villino Matricardi si inserisce nell’intensa attività edilizia che si manifestò a Grottammare tra XIX e XX secolo nella zona a ridosso del lungomare, con la realizzazione di villini sia residenziali sia, per lo più, di villeggiatura.
Tale tendenza era stata avviata dalla costruzione della ferrovia litoranea, inaugurata nel 1863, che per motivi ingegneristici ed economici era stata costruita a ridosso della linea costiera.
La costruzione della ferrovia aveva determinato uno spostamento verso la costa degli insediamenti abitativi e aveva dato un forte incremento al turismo. In questi anni Grottammare diventa una rinomata località balneare e turistica e ciò diede un notevole impulso all’edificazione di ville lungo Viale Marino, l’attuale Viale Colombo, realizzato nel 1890 dal sindaco Ricciotti e dall’ingegner Concetti.
Nel 1909 l’ingegner Attilio Pignocchi sviluppò un piano urbanistico coerente che doveva regolarizzare la costruzione delle ville lungo il litorale.
Il progetto prevedeva una suddivisione del terreno in lotti quadrangolari di dimensioni ridotte e il Villino Matricardi, residenza estiva dell’imprenditore ascolano Giuseppe Maria Matricardi, si inserisce in tale ripartizione territoriale.
Le ristrette dimensioni dei lotti hanno determinato la tipologia architettonica di questi edifici, che si sviluppano in altezza, più che nelle planimetrie, con aperture sul mare e giardini alberati poco estesi, per i momenti di relax.
I particolari e i motivi decorativi di molte ville rivelano degli evidenti richiami allo stile liberty, che si diffonde nelle Marche a partire dal secondo decennio del Novecento ed ebbe una grande diffusione soprattutto nelle architetture costiere della seconda casa.
Tutto il litorale piceno è stato interessato da questa fioritura, che si evidenzia maggiormente nelle ville di Grottammare e Porto San Giorgio.
Analisi architettonica
Il Villino Matricardi, che presenta nelle sue decorazioni molti richiami al liberty, fu progettato dall’architetto Cesare Bazzani (Roma 1873-1939), membro del Consiglio Superiore delle Belle Arti, che in quegli anni era impegnato nel progetto del Palazzo della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, in collaborazione con lo stesso ingegnere Matricardi.
Bazzani riuscì a connotare in modo particolare e originale l’edificio attraverso la decorazione con le maioliche prodotte dal proprietario della villa. Sul lato ovest, e precisamente sul basamento dell’altana, è scolpita una scritta che ci permette di risalire alla data di costruzione e al proprietario: «GMM/XX-VIII/MCMXIII», che indica «Giuseppe Maria Matricardi – 20 agosto 1913».
La facciata orientale è progettata in funzione della vista sul mare, con le ampie finestre e la grande porta, fiancheggiata da due vetrate all’interno di un arco ribassato. Al di sopra dell’entrata c’è un balconcino sul quale si aprono due porte-finestra.
I quattro lati dell’edificio presentano un cornicione poggiante su mensole aggettanti, che creano un suggestivo effetto plastico. Al di sotto del cornicione sono collocate delle formelle in maiolica dipinta con festoni floreali e vegetali, realizzati dai decoratori Polci e Castelli, che lavoravano per la manifattura di maioliche del Matricardi.
Ad ovest, tra le maioliche decorate, sono presenti le seguenti scritte: «Maioliche Matricardi – Ascoli Piceno» e «Ascoli Piceno», posta sotto il castello in fiamme, un chiaro riferimento al proprietario della villa.
Il prospetto ovest è caratterizzato da un’altana dipinta con un fitto intreccio di arance e motivi floreali, che creano illusionisticamente un pergolato. La torretta, elemento che caratterizza molte ville di Grottammare, è giustificata nelle costruzioni del lungomare anche dai ristretti spazi nei quali sorgono, che determinano il bisogno di uno sviluppo in altezza, anche se a volte le altane hanno esclusivamente un valore decorativo e non funzionale.
Le maioliche decorative esterne furono dipinte su disegno di Adolfo De Carolis che in questi anni collaborava con la manifattura di ceramiche di Giuseppe Matricardi, mostrando in questo modo una grande attenzione per le arti applicate.
L’interno della villa presenta delle decorazioni delle pareti e del soffitto nel soggiorno e nella sala da pranzo, al piano terra, con motivi floreali e faunistici, probabilmente realizzate dal pittore Egidio Coppola (Ripi 1852-Ascoli Piceno 1929).
Il giardino
Elemento importantissimo è il giardino, che si apre verso il mare: è separato dalla spiaggia da una semplice inferriata e si ispira al parco romantico, con la sua struttura asimmetrica e volutamente casuale, che gli conferisce un aspetto apparentemente disordinato di influenza preraffaellita.
La vegetazione è quella tipica della macchia mediterranea: pini, lecci, siepi di pitosforo, alloro, oleandri e palme.
Cesare Bazzani
Architetto particolarmente legato al recupero dell’architettura classica, interpretata in modo originale nel periodo giovanile e in modo meccanico nei progetti della maturità.
Fu membro del Consiglio Superiore delle Belle Arti, durante il periodo fascista, e realizzò importanti opere pubbliche come il Ministero della Pubblica Istruzione a Roma e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Nella provincia di Ascoli Piceno viene ricordato soprattutto per il progetto della sede della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.
Ultimo aggiornamento
23/02/2021, 11:13