L’appuntamento con la tradizione
Un appuntamento che si perde nella memoria storica di Grottammare e oltre a costituire una delle iniziative più attese del calendario annuale è un punto di riferimento anche per gli scadenzari delle città limitrofe.Conta migliaia di visitatori ogni anno e un numero sempre molto alto di operatori che prenotano uno spazio, per la vendita o la semplice esposizione. Sono loro gli autori indiscussi di questo intreccio resistente tra presente e passato.
Cenni storici
Questa fiera, che si tiene tuttora l’11 novembre, giorno dedicato a San Martino (la morte di San martino risale all’8 novembre anche se il funerale fu celebrato l’11 novembre), era in origine una fiera popolare, legata all’economia della seconda metà del XVIII secolo e basata principalmente sullo scambio di materie prime e prodotti agricoli con manufatti semilavorati o prodotti finiti.
La sua particolarità consisteva nell’essere una fiera “franca”, a cui potevano partecipare tutti, senza particolari controlli sulla provenienza delle merci.
Oggi la fiera ha perso il suo carattere prettamente rurale ed è soprattutto un momento di festa a cui partecipa un numero ragguardevole di espositori e migliaia di visitatori, molti dei quali provenienti anche dai paesi limitrofi.
Nelle bancarelle si può trovare di tutto, comprese invitanti specialità alimentari locali, innumerevoli tipi di dolci, ma a San Martino si festeggia soprattutto l’arrivo del vino nuovo, che si può degustare con le immancabili caldarroste.
Un curioso evento collegato alla festa di San Martino è la cosiddetta “corsa dei cornuti”, della cui nascita non si hanno precise notizie: qualcuno ritiene che derivi dall’usanza dei Longobardi di festeggiare il santo con grandi parate militari in cui venivano indossati elmi ornati di vistose corna; altri sostengono che derivi dal fatto che i contadini che partecipavano alla fiera “facevano cornuti” i padroni, portando anche i prodotti che erano destinati a loro.
Comunque la tradizione è rimasta e, per evitare ogni equivoco, durante il banchetto di San Martino il piatto più atteso è un’insalata di sedano (“lu sonnere alla cazzimberie”) che, essendo condito con molto pepe, viene ritenuto afrodisiaco e perciò offerto, in particolare, agli uomini, in modo che alle loro mogli non venga la vaghezza di tradirli.